Orta 10 in 10

Dopo 10 giorni concluse le fatiche della Orta 10 in 10: oltre 1.600 finisher, nella 50 km dominano lo scozzese Holland e la francese Comte

Foto di Organizzatori


La Orta 10 in 10 è diventata grande. La 9ª edizione dell'ultracorsa che prevede dieci maratone in dieci giorni consecutivi al Lido di Gozzano ha segnato il definitivo passaggio a una nuova dimensione per l'evento organizzato dal Club Super Marathon Italia. Gli iscritti (quasi 300 soltanto domenica, nell'ultima giornata) provenienti da ben 16 nazioni, del resto, confermano la portata internazionale della manifestazione andata in scena da sabato 5 a lunedì 14 agosto 2023 sulle sponde del Lago d'Orta. Anzi, una portata intercontinentale, visto che al via c'erano anche atleti provenienti da Stati Uniti, India e Australia. Con più di 1.600 corridori arrivati al traguardo nei dieci giorni di gare sulle quattro distanze previste dalla Orta 10 in 10 (50 km, 42,195 km, 20 km e 10 km), si tratta di una delle edizioni più partecipate della Orta 10 in 10 dopo quella del 2019 che vide 1.986 finisher.


La soddisfazione di Paolo Francesco Gino, presidente del Club Super Marathon Italia: «Alla Orta 10 in 10 è aumentata la quantità e la qualità dei partecipanti, visti i tanti campioni che si sono presentati ai nastri di partenza. Si è chiusa la migliore edizione di sempre, un ottimo viatico in vista della decima edizione in scena dal 3 al 12 agosto 2024. Ma anche in vista del prossimo Campionato Italiano di 100 km che si terrà il 30 settembre 2023 al Parco del Valentino di Torino. I tricolori verranno assegnati in occasione della 100 km delle Alpi, un altro evento targato Club Super Marathon Italia nonché la seconda 100 km più longeva d'Italia dopo il Passatore».


I tanti stranieri non sono arrivati sul Lago d'Orta per il semplice gusto decoubertiniano di partecipare, analizzando i podi delle quattro distanze. La 50 km, come da pronostico, ha visto il successo tra le donne in 70h00'26 della francese Chantal Comte, l'unica concorrente ad aver completato tutte e dieci le ultramaratone. La runner francese ha festeggiato con suo marito Pascal Comte, lui invece impegnato nella 42 km. Anche tra gli uomini si è imposto un atleta straniero, il grande favorito della vigilia, lo scozzese Adam Holland (Orkney Athletic Club), capace di chiudere le sue dieci fatiche con il tempo complessivo di 39h29'16. Secondo posto di Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport) in 43h40'51, terzo Michele D'Errico (Pol. Marsala Doc) in 47h27'52. Così Adam «Tango» Holland, l'anno scorso vincitore della prova sui 42,195 km: «Questa è la mia quinta partecipazione alla Orta 10 in 10. In occasione della mia prima volta, nel 2017, avevo corso dieci maratone in altrettanti giorni stabilendo la migliore prestazione mondiale. Qui è tutto incredibile: l'ambiente, il paesaggio, la gente, l'organizzazione». Così invece «Re» Giorgio Calcaterra: «Nonostante abbia corso tantissime gare nella mia vita, non avevo mai raggiunto questo chilometraggio. Per la prima volta ho infatti corso 500 km in dieci giorni, vi assicuro che non era affatto scontato che ce la facessi. Mi piace questo tracciato molto variegato, diciamo che non ci si annoia mai tra salite, discese, tratti in sterrato e altri in asfalto. La Orta 10 in 10 è una gara impegnativa dal punto di vista tecnico e anche mentale». Il tempo più veloce nella singola prova sui 50 km lo ha fatto registrare Enrico Bartolotti (Liferunner), capace nel secondo giorno di gare di fermare il cronometro dopo 3h08'30, mentre tra le donne spicca la prova di Federica Moroni (G.S. Gabbi) nel penultimo giorno, quando ha completato la sua fatica in 3h40'18.



Foto di Organizzatori

La gara sulla distanza classica dei 42,195 km è state dominata da Maria Teresa Ferragina (UMF Venice Team Asd), seconda nella Orta 10 in 10 dell'anno scorso, capace di imporsi con il tempo complessivo di 42h01'14. Secondo gradino del podio per la britannica Charlie McMurtay (Plymouth Falconers) in 49h00'43, terza la finlandese Minna Hanninen in 49h27'13. La maratona maschile ha visto invece il successo del lettone Aivars Brezinskis (Matison Runner Club), con un crono complessivo di 32h48'20: «Mi piacciono le grandi sfide – riconosce Brezinskis, capace di esordire con il botto alla Orta 10 in 10 -. E questa è una delle più difficili a cui ho mai partecipato». Al secondo posto Claudio Di Toma (Naviglio Running Team) in 36h54'55, medaglia di bronzo allo spagnolo Bassit Briguech in 40h33'01.


Anche la mezza maratona parla francese, con la vittoria nella prova femminile di Mireille Cormier che ha completato le sue dieci fatiche in 29h04'07. Tra i maschi invece successo di Davide Natale Calderoni (G.S. Avis Seregno) con il tempo complessivo di 17h09'06. La sfida sui 10 km ha infine premiato Erika Tullio (Asd Circuito Running) in 8h27'31 e Ivan Virginio Doniselli (Calcaterra Sport) in 6h56'13, con un crono di appena 3 minuti inferiore a quello di Gabriele Clerici (Podistica Arona) secondo in 6h59'12.


La Orta 10 in 10 è una gara a tappe, per instancabili amanti delle lunghe distanze. Da una parte c'e` il desiderio di mettersi alla prova, spostando il proprio limite un po' piu` in la`. Dall'altra la voglia di confrontarsi ogni giorno con altri ultrarunner, vivendo una sorta di avventura collettiva, perche´ maratona dopo maratona si consolida un gruppo davvero unito, in cui conta unicamente il fatto di aver completato la «collezione» di maratone, a prescindere da piazzamenti e tempi.

Tra

i capofila di questo gruppo di ultrarunner c'è Enzo Caporaso, torinese classe 1959, che ha messo nel mirino il quarto Guinness World Record personale legato al mondo delle maratone. La sua nuova missione (non) impossibile è battere il primato di 21 ultramaratone consecutive in 21 giorni fatto registrare dal runner JC Santa Teresa il 30 dicembre 2014 negli Stati Uniti, correndo tra la California e il Texas. Le prime prove sostenute alla Orta 10 in 10 hanno dato risposte positive: «Ho corso sei 50 km in altrettanti giorni consecutivi senza particolari difficoltà – spiega Caporaso, che prima di darsi al podismo è stato pugile e rugbista -, nonostante un percorso reso molto duro da continui cambi di pendenza e da lunghi tratti sterrati che rendono tutto più faticoso. Un ottimo punto di partenza per tentare un'impresa che può essere alla mia portata. L'idea è di dare l'assalto al Guinness World Record a febbraio, in modo da concludere le 22 ultramaratone consecutive in occasione della 24 Ore di Torino in programma il 24 e 25 febbraio 2024».

Tra le tante storie che hanno popolato l'ultima Orta 10 in 10 c'è quella di  Angelo Squadrone, ex ufficiale dei Carabinieri, classe 1929: corre dal lontano 1956 e non ha alcuna intenzione di smettere. «Lo scorso giugno ho vinto i Campionati Italiani degli 800, 1.500 e 5.000 metri, ovviamente nella mia categoria. Non ho più avversari, vinco per forza io». Altro volto noto quello di Vito Piero Ancora, socio classe 1953 del Club Super Marathon Italia che alla Orta 10 in 10 ha tagliato l'incredibile traguardo della sua 1600ª maratona. Ma tra i corridori «millenari» c'era anche lo statunitense classe 1969 Nick Nicholson. Domenica 6 agosto, nel Day 2 della corsa sul Lago d'Orta, ha completato la 1200ª maratona della vita (non male, per chi ha cominciato soltanto nel 2016). L'ultima più o meno folle sfida lanciata da Nicholson? Completare ben 270 maratone in un anno.

 

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14/08/2023