Approfondimento
Secondo La Repubblica e il Giornale di Vicenza, si starebbe indagando su possibili irregolarità nei certificati medici agonistici
Dopo l'azzardata ipotesi doping lanciata ieri da Il Messaggero, nella versione de La Repubblica di venerdì 7 novembre si fa strada un'altra pista sulla tragica morte di Anna Zilio.
Come riportato dal quotidiano, "secondo fonti investigative emergono irregolarità nei certificati medici" che la stessa Zilio inseriva nel sistema informatico della Fidal in ambito della sua attività lavorativa presso il negozio che gestiva la sua società sportiva.
Mentre il certificato di Alberto Zordan, l'altro runners morto tre settimane dopo la compagna di squadra, sembrerebbe in regola con la prossima scadenza fissata a Gennaio, per quanto riguarda Zilio sarebbero emersi sospetti. La stessa atleta, sempre a detta de La Repubblica, nel 2021 fu fermata per alcune anomalie cardiache.
Ma sul Giornale di Vicenza si va oltre: si parla di una visita della Polizia dal medico sportivo della Zilio, che avrebbe riconosciuto la sua firma nel certificato sportivo del 2021 ma, come riporta il giornale "altri due che gli sono stati sottoposti sarebbero (per ora il condizionale è d’obbligo) stati manomessi". Dubbi anche sull'ultimo certificato, quello del 2025, della quale non ci sarebbe traccia ma di cui la stessa atleta avrebbe aggiornato digitalmente la data di scadenza, sempre in quanto responsabile di queste faccende in ambito lavorativo.
Ricordiamo però, aggiungiamo noi, che la morte è avvenuta nel sonno e non durante la pratica sportiva, tantomeno in gara, e quindi difficilmente potranno esserci risvolti diretti su possibili responsabilità esterne di tale vicenda.
07/11/2025
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