Campaccio Cross
Muktar Edris si ripete, tra le donne grandissimo duello tra Hellen Obiri e Faith Chepyegon | RISULTATI E FOTO
‘Sotto il cielo di San Giorgio’, come recita il titolo del libro scritto da Ennio Buongiovanni dedicato agli ultimi dieci anni, si è svolta oggi il 60° Campaccio Cross Country, terza tappa del circuito mondiale Iaaf Cross Country Permit. E il cielo oggi è stato azzurro splendente, con un sole che ha brillato e illuminato una storica edizione dove sono stati invitati a partecipare i migliori specialisti mondiali della corsa campestre. Tra questi il campione di giornata è stato l’etiope Muktar Edris che ha tagliato il traguardo dei cinque giri, 10km, in 28’54”. Non è la prima volta di Edris al Campaccio, già era venuto qui e già qui tra questi prati intorno allo stadio Angelo Alberti aveva vinto. Era il 2013, era un ragazzino fresco vincitore del mondiale juniores nei 5000 metri in pista e scrisse per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro. Oggi ha fatto il bis battendo in volata niente meno che Imane Merga, campione del mondo di cross 2011 e vincente al Campaccio l’anno scorso. Merga è finito a un solo secondo, 28’55”, mentre porta i colori del Kenya il terzo classificato Jairus Birech, distanziato di un nulla, piombato sul traguardo in 28’59”.
“Soddisfatto, e non potrebbe essere altrimenti – le parole di Edris – vincere qui è sempre una grande soddisfazione e ho dovuto dare il massimo per vincere in volata. Ora tornerò in Etiopia per guadagnarmi la maglia della nazionale per i mondiali di cross dei prossimi mesi”.
Si è svolto tutto come da copione, con il plotone degli africani davanti fin da subito a dettare legge, non un ritmo forsennato, ma comunque deciso e troppo brillante per qualsiasi altro italiano od europeo in gara. Forse ha deluso un po’ Conseslus Kipruto, l’uomo più atteso con la sua ancora splendente medaglia d’oro olimpica dei 3000 siepi di Rio 2016. E’ finito solo sesto in 29’20”, ma si sapeva e oggi l’ennesima conferma: al Campaccio è sempre dura per tutti. Medagliati olimpici compresi. Primo degli italiani è Yeman Crippa, ottavo in 29’48” e coraggioso nel tentare di reggere il ritmo accodandosi per i primi chilometri ai blasonati campioni. “Ho voluto rischiare e me la sono giocata – le parole dell’acclamatissimo Crippa a fine gara – Sapevo che al 70% sarei potuto ‘saltare’ e per il 30% avrei potuto fare una grande gara. E’ andata che alla fine ho fatto un crono peggiore dell’anno scorso, ho pagato la mia spavalderia, ma bisogna anche rischiare e provare a spingere forte. Sono andato in fuorigiri ma va bene così. Mi do un voto 7 per il coraggio e un 5 per l’andamento totale della gara”. Alle spalle di Crippa il neo maratoneta Eyob Faniel in 29’49” che ha preceduto l’azzurro Yohannes Chiappinelli (30’09”) che, appena passato alla categoria Promesse under 23, ha fatto l’esordio tra i grandi, nell’atletica che conta.
Gara femminile altrettanto spettacolare ma soprattutto velocissima. La keniana Hellen Obiri con 18’32” ha firmato il nuovo primato della gara che apparteneva ad Alice Aprot con 18’56” fatto nella scorsa edizione 2016. Hobiri che è una grande campionessa, argento nei 5000 metri alle Olimpiadi di Rio 2016, campionessa mondiale nei 3000 indoor nel 2012, un’atleta capace da sempre di correre su ritmi eccezionali. Keniane ed etiopi hanno forzato subito il ritmo con un’azione di corsa impressionant con la svolta che è avvenuta nel corso dell’ultimo giro con la sfida a due tra la Obiri e Faith Chepyegon, oro olimpico nei 1500 metri a Rio 2016. Una volata lunga e asfissiante che però anche in questo caso ha visto una campionessa olimpica doversi arrendere. Secondo posto dunque per la Chepyegon in 18’36” e terza Agnes Tirop in 18’56”. Dal settimo posto in poi è spazio per le italiane, la prima è Sara Dossena, settima assoluta, in 20’33”, a seguire Roffino, Viola e Brogiato al decimo posto.
“Una gara stupenda – ha commentato Hellen Obiri – un percorso migliore dei nostri che abbiamo in Kenya, una gara velocissima, dove c’è stato anche un po’ di vento, ma dove mi sono divertita. Tornerò senz’altro, ma adesso mi concentro sulle gare indoor, non credo che farò altri cross”.
Si chiude così una edizione unica con l’appuntamento che non può che essere per il 6 Gennaio 2018, 61a edizione, un nuovo inizio.