Paralimpiadi Rio 2016

Storica Martina Caironi, è ancora oro nei 100m nella gara che ha visto anche il bronzo di Monica Contrafatto!

I Giochi Paralimpici di Rio si erano aperti con Martina Caironi che entrava con il tricolore allo Stadio Maracana alla testa della delegazione italiana. Le Paralimpiadi dell’Atletica si chiudono oggi per gli Azzurri sempre con lei e con il suo volto raggiante per il trionfo nei 100 T42. Ma la gioia allo Stadio Olimpico è doppia ed è storica perché sul podio è accompagnata dalla compagna di squadra Monica Contrafatto capace di vincere un bronzo strepitoso.

Per la primatista iridata Caironi si tratta invece del secondo oro paralimpico: il primo ottenuto quattro anni fa a Londra da giovane esordiente, il secondo se lo porta a casa proprio a Rio in una gara senza concorrenza. Con un timido tentativo ha provato ad opporsi la tedesca Vanessa Low ma nei 100 la sprinter delle Fiamme Gialle la fa da padrona. Se nel lungo si era dovuta accontentare del secondo posto, qui il suo crono è imbattibile: 14.97 per lei, non molto lontano dal suo record del mondo (14.61). Al traguardo è un pianto liberatorio: “Sono lacrime di gioia e di tensione, c’è dentro il peso e le tante aspettative di questi ultimi mesi, ma anche un incubo scampato perché stavo per perdere la protesi. Questa volta è stata davvero dura perché poteva succedere nel momento in cui avrei dovuto solo gioire. Volevo battere il record del mondo, so che ce l’avrei potuta fare, l’appuntamento è solo rimandato. Sono contentissima di essere sul podio con Monica. Il nostro abbraccio alla fine dovrebbe parlare da solo”.  



La siciliana Monica Contrafatto ottiene il terzo posto in 16.30 e con la sua prima medaglia paralimpica corona il sogno di salire sul podio di una Paralimpiade dietro alla sua musa ispiratrice Caironi. La sua felicità è incontenibile: “Il mio sogno si è avverato grazie a Martina. Ho iniziato a correre guardando lei in TV a Londra. In gara ad un certo punto non ce la facevo più, ero stanchissima ma da lontano vedevo la medaglia, non potevo mollare. Questo è il giorno più bello della mia vita, ora dovranno issare un altro tricolore sul podio”.

Gli occhi del mondo oggi erano puntati anche sulla pedana del lungo T44. Nonostante la supremazia di Markus Rehm, oro con 8,21 (record paralimpico), il veterano azzurro Roberto La Barbera riesce ancora a sorprendere a 49 anni conquistando l’ottavo posto di una finale. L’argento di Atene del 2004 supera la prima fase di gara con un salto di 6,26 trovato al secondo tentativo che poi riesce a migliorare di 6 cm (6,32) all’ultima prova. Il primatista assoluto non è totalmente appagato: “Sono contento a metà perché ho sempre regalato troppo all’asse di battuta. Ho fatto grandi salti, potevo arrivare al record italiano ma non è andata. So di avere una grande misura nelle gambe ma forse questo non era il momento.  Sono entrato in finale alla mia quarta Paralimpiade e comunque sono sempre tra i più forti al mondo”.   

L’argento va all’olandese Ronald Hertog (7,29) ed il bronzo al tedesco Felix Streng (7,13).

L’Italia dell’Atletica conclude la spedizione brasiliana con sei medaglie eguagliando Londra 2012 (due ori per Assunta Legnante nel peso F11 e Martina Caironi nei 100 T42, due argenti per Martina Caironi nel lungo T42 e Oney Tapia nel disco F11, due bronzi per Alvise De Vidi nei 400 T51 e Monica Contrafatto nei 100 T42), tre quarti posti (Assunta Legnante nel disco F11, Federica Maspero nei 400 T43/44 e Oxana Corso nei 200 T35) e due record italiani (14.37 per Federica Maspero nei 100 T43 e 4,51 metri per Arjola Dedaj nel lungo T11).

 Il Presidente della FISPES Sandrino Porru è soddisfatto dei risultati ottenuti dagli Azzurri a Rio: “Una squadra matura e competitiva che è stata in grado di rispondere in modo ottimale al grande livello agonistico di questa manifestazione. Ciascuno di essi ha confermato le proprie qualità tecniche anche in termini di medaglie e piazzamenti importanti. In particolare, sono contento dei messaggi positivi che i nostri atleti sono riusciti a trasmettere a tutti gli Italiani che ci hanno seguito anche grazie all’eccellente copertura televisiva della RAI, del web e della carta stampata. Un grazie sentito va a tutto lo staff tecnico, al team federale e alle società sportive che hanno sostenuto in modo egregio la preparazione degli atleti in questo quadriennio paralimpico. Tutti hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati e a porre le basi per un settore giovanile in fermento che potrà mettersi in gioco già dai Mondiali di Londra del prossimo anno”.