Tor des Géants
Tanti colpi di scena, soprattutto nella prima parte di gara, ma alla fine il TOR130 – Tot Dret è di Giuliano Cavallo
Tanti colpi di scena, soprattutto nella prima parte di gara, ma alla fine il TOR130 – Tot Dret è di Giuliano Cavallo. Il valdostano del Team Salomon – Courmayeur Trailers ha sempre tenuto le posizioni di vetta, alternandosi con Henri Grosjacques e Dino Melzani (ritiratisi entrambi a Oyace), ed ha poi preso il largo, arrivando al traguardo di Courmayeur in 23h01'25" e facendo segnare il record della corsa, scendendo finalmente sotto il muro delle 24 ore.
Cavallo succede nell’albo d’oro della gara di 130 km a Cesare Clap e Marco Mangaretto: l’anno scorso dovette ritirarsi a Bosses quando, proprio con l’atleta canavesano, stava dando vita ad una battaglia sempre più interessante. Quest’anno ha ottenuto un terzo posto al K113 dello Scenic Trail, ma con i sentieri della Valdigne ha un particolare feeling: oltre alla vittoria al Licony nel 2018, vanta due secondi posti al Gran Trail Courmayeur 105 km (2017 e 2018) e quattro vittorie consecutive – tra il 2013 e il 2016 – nelle distanze più brevi della stessa gara organizzata da VDA Trailers. Nel suo palmarès anche un ottimo terzo posto alla CCC nel 2016.
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Al secondo posto attualmente Michael Dola, seguito da vicino da Marco Bethaz, entrambi a un’ora e mezza da Cavallo e separati di un solo minuto al Frassati. La classifica femminile rimane invariata, con Marina Cugnetto che aumenta gradualmente il proprio margine di vantaggio su Marie Berna e Ana Cristina Constantin: a Ollomont il vantaggio era, rispettivamente, di 50 minuti e 1h45.
TOR X, sul podio insieme a Bosatelli salgono Galen Reynolds e Danilo Lantermino
Nel pomeriggio si è completato anche il podio del TOR X con gli arrivi del canadese Galen Reynolds, poco dopo le ore 18 (77h06’12”) e di Danilo Lantermino, alle 19.09 con il tempo di 79h09’49”.
Reynolds sfiora così la vittoria per il secondo anno consecutivo, arrendendosi soltanto di fronte alla forza di Oliviero Bosatelli, anche a causa di una serie di problemi fisici, su tutti alcune difficoltà di respirazione e al tibiale. Il canadese del Team Montane, 35 anni, ha comunque tagliato il traguardo sorridente, atteso dalla moglie e dai due figli. “Bosatelli? Gli avevo chiesto di aspettarmi per un caffè ma non lo ha fatto”, ha scherzato Reynolds a caldo, emozionato e contento per uno splendido secondo posto.
La vera sorpresa della giornata però è rappresentata dal terzo posto di Danilo Lanternino, conquistato praticamente al fotofinish alle spese del francese Romain Olivier, andato in forte crisi nella discesa dal Col du Malatrà verso Courmayeur. Negli ultimi 20 km il cuneese che corre per l’ ASD Valle Varaita, 38 anni, ha letteralmente cancellato lo svantaggio che aveva nei confronti di Olivier, circa 1h30 al rifugio Frassati, nel primo pomeriggio. “Ho saputo che Romain era in crisi in cima al Malatrà e al Bertone ero già terzo: mi dispiace comunque per lui, ha fatto una grande gara”, ha dichiarato all’arrivo.
Luca Papi vede la luce in fondo al Tor des Glaciers
Mancano “solo” una settantina di chilometri alla fine del viaggio di Luca Papi nei 450 km del Tor des Glaciers. L’italiano ha circa 20 km di vantaggio su Richard Victor, che a sua volta è davanti a Masahiro Ono. Marina Plavan è sempre la prima delle donne.
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11/09/2019
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