Corsa Città Archeologica
Eyob Faniel e Klara Lukan vincono l'edizione numero 28 della Corsa Internazionale Città Archeologica di Oderzo
La vittoria dell’azzurro Eyob Faniel nella 28^ Corsa Internazionale Città Archeologica, il terzo posto della squadra italiana maschile nel Trofeo Opitergium International Road Race under 20. Primo maggio di corsa sulle strade di Oderzo per l’ormai classico appuntamento organizzato dall’Atletica Tre Comuni con una grande cornice di pubblico.
CITTà ARCHEOLOGICA - Eyob Faniel sale di due gradini sul podio, passando dal terzo posto del 2024 al primo di ieri. Il 32enne vicentino delle Fiamme Oro, già primatista italiano di maratona e mezza maratona, trionfa in una volata a tre, fermando il cronometro a 29’20”, stesso tempo attribuito anche ad un ottimo Ahmed Ouhda (Esercito) e al keniano Bonface Njiru. Una gara incerta sino all’ultimo, vissuta sulla fuga di cinque atleti, con il burundese Jean Marie Vianney Niyomukiza e il giovane trevigiano Nicolò Bedini (G.P. Parco Apuane) a completare il gruppetto dei battistrada. Oderzo continua dunque a parlare italiano, almeno nei 10 km della gara maschile assoluta: quello di Faniel è infatti il quinto successo azzurro nelle ultime cinque edizioni, dopo le vittorie di Lorenzo Dini nel 2019, la doppietta di Pietro Riva nel 2022 e 2024, e l’acuto di Pasquale Selvarolo nel 2023. “Ho vinto con il cuore, oggi proprio non ne avevo – ha detto Faniel, accolto sul traguardo dalle figlie Wintana e Liya -. Sto preparando una maratona e sono in piena fase di carico. Ho corso senza aiutare gli altri, me ne scuso, ma ero proprio al limite: sarebbe bastata una minima variazione di ritmo e mi avrebbero staccato. Del resto, l’obiettivo sono i Mondiali di Tokyo a settembre e per un maratoneta è difficile essere brillante già a maggio. Ringrazio tutti per il grandissimo tifo, Oderzo è una gara unica”.
La Slovenia scrive per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della gara femminile grazie a Klara Lukan, dominatrice della gara femminile. La 24enne slovena non ha perso la forma che tre settimana fa l’aveva portata a vincere il bronzo nei 10 km agli Europei su strada. Pronti, via. E la slovena saluta il gruppo, andando subito a fare corsa solitaria. Alle sua spalle si forma un terzetto composto dalla britannica Verity Clare Ockenden e dalle azzurre Micol Majori e Federica Del Buono. Mentre Lukan va a chiudere i 5 km in 15’09”, l’ultimo giro decide le posizioni di rincalzo con Ockenden (15’39”) che precede Majori in volata (15’42”). Quarta Del Buono (15’49”), reduce dalla fatica dell’esordio nella mezza maratona a Padova. “Oderzo è sempre un contesto meraviglioso per correre: l’anno scorso seconda, quest’anno prima. Sono molto contenta. Ho ricevuto anche un grande supporto da parte del pubblico. L’obiettivo sono i Mondiali di Tokyo a settembre, poi il prossimo anno spero di tornare a Oderzo”, commenta Lukan. Mentre Majori sorride per il bronzo: “Peccato per la volata persa, ma sono contentissima per il risultato. Oderzo è una piazza di prestigio, questo podio vale molto”.
Foto di Atleticamente/organizzatori
TROFEO OPITERGIUM - Passo leggero, sguardo deciso. Lo svedese Sebastian Lörstad rompe gli indugi quasi subito e poi fa corsa solitaria sino al traguardo di Piazza Grande, confermando il successo del 2024. Diciassette anni compiuti da pochi giorni, bronzo nei 3000 metri agli Europei under 18 di Banska Bystrica nel 2024 dietro al nostro Borromini, Lörstad chiude i 10 km in 29’09”, oltre un minuto e mezzo meglio del tempo realizzato l’anno scorso, quando però l’asfalto era bagnato dalla pioggia. Il primo ad uscire dal gruppo e lanciarsi vanamente all’inseguimento dello svedese è il serbo Sergej Kostic, arrivato a 1’24” dal vincitore (30’34”). Terzo il francese Nadim Mameche (31’12”). Gli azzurrini? Sesto Giacomo Bellillo (31’20”), decimo Stefano Perardi (31’47”) e undicesimo Diego Poletto (31’58”). Poi Bryan Schiaratura, ventesimo (33’11”), e Riccardo Andreatta, ventiduesimo (33’37”). Alla Svezia anche il successo nella classifica squadre, basata sulla somma dei tre migliori tempi: 1h32’49” la prestazione complessiva di Lörstad e compagni, poi la Francia (1h33’48”) e l’Italia (1h35’05”). Svezia sul gradino più alto del podio anche nella prova femminile. Carmen Cernjul rompe gli indugi poco oltre la metà dei 5 km di gara. L’ultima a cedere è la connazionale Fanny Szalkai e la doppietta si riflette inevitabilmente sulla classifica di squadra, che vede la Svezia (49’34”) prevalere su Inghilterra (50’19”) e Francia (51’23”). Cernjul, che arriva dalle distanze corte (bronzo negli 800 metri nella rassegna continentale under 18 di Banska Bystrika) ferma il cronometro a 16’12”, Szalkai arriva a 13” (16’26”). Terza è l’inglese Lucy Wilkinson (16’32”). L’Italia, quarta nella classifica a squadre (51’54”), brilla con Licia Ferrari, sesta in volata con la ceca Jana Johanova (16’45” per entrambe). La altre azzurrine: Federica Borromini, quindicesima (17’32”), precede Viviana Marinelli (17’37”, 16.) e Sofia Sidenius (17’38”, 17.). Chiude Daniela Maugini, venticinquesima (18’32”).
ORGANIZZAZIONE DA APPLAUSI – Il 1° maggio di corsa a Oderzo, in una giornata dalla temperatura già estiva, era iniziato in mattinata con le gare del classico Grand Prix Giovani abbinate al trofeo “Paolo Mason”, per poi entrare nel vivo nel pomeriggio, quando una splendida cornice di pubblico ha accompagnato le gare internazionali. “Quando siamo partiti, 28 anni fa, dopo aver chiesto consiglio al nostro Salvatore Bettiol, abbiamo pensato ad una gara importante che valorizzasse al meglio Oderzo e la sua storia. Oggi possiamo dire di esserci riusciti. E la prima dimostrazione è il gran pubblico che ancora una volta ha accompagnato l’evento”, ha commentato Piero Martin, responsabile organizzativo dell’evento. Applauditi, in Piazza Grande, all’ombra del caratteristico Torresin, anche tanti campioni di ieri: da Gelindo Bordin a Gianni Poli, da Venanzio Ortis a Salvatore Bettiol. Presente anche il tecnico Massimo Magnani. Intervenuti in rappresentanza della FIDAL, la vicepresidente federale Manuela Levorato, il consigliere federale Matteo Redolfi, il presidente regionale Sergio Baldo e i presidenti provinciali Oddone Tubia (Treviso) e Giampiero Slongo (Belluno).
02/05/2025
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