Berlino

Velocissima, come da previsione, la Berlin Marathon 2012. La maratona tedesca, che ha visto al via ben 41mila runners, ha sperato fino agli ultimi chilometri nel record del mondo di Geoffrey Mutai, che è però sfumato sul finale.
Gara molto discontinua che ha visto la prima e l'ultima parte corsa su andature non irresistibili ed una parte centrale con riscontri formidabili.
Si parte con 4 delle 11 lepri presenti riservate alla testa della corsa: l'andatura si mantiene su ritmi da 3' al chilometro, troppo lenta per puntare al record di 2h03'38" corso da Makau nel 2011 proprio a Berlino. Poi la svolta, si capisce che l'intenzione è quella di una 42.195km tutta in progressione con i ritmi che salgono vertiginosamente fino all'1h02'12" della mezza maratona, tempo che comunque si discostava di quasi 20" dal passaggio dello scorso anno.
Il profumo di world record si resipererà però a partire dal 30° km (1h33') quando Mutai, in seguito allo stop dei pacemakers, imprimerà una notevole accelerazione che lo porterà fino al chilometro 35 (1h42') seguito dal solo Dennis Kimetto, capace di resistere a parziali di poco superiori ai 2'40".
Con l'andare della gara Mutai si rende conto però di non riuscire a staccare il connazionale innervosendosi e rallentando il ritmo. Si arriva sotto la porta di Brandeburgo con i due battistrada in grandissima difficoltà ed addirittura incapaci di lanciare la volata: vincerà Geoffrey Mutai in 2h04'15" (quarta prestazione della storia), seguito ad un solo secondo da Kimetto e dall'altro keniano Geoffrey Kipsang (2h06'12").
Giovanni Gualdi chiuderà in 15ma posizione, per lui 2h13'55" (PB 2h13'39")
Si va forte anche al femminile con Aberu Kebede che torna a vincere nella capitale tedesca dopo il successo del 2010, 2h20'30" il crono finale dopo una corsa regolare che ha visto le atlete di testa transitare a metà gara in 1h10'30". Podio completato dall'etiope Tirfi Tsegaye (2h21'19") e dall'ucraina Olena Shurhno (2h21'19").

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