Valeria Straneo
Valeria Straneo rivela i suoi progetti per il 2015: forse la vedremo a Berlino, non a Pechino
Se è vero che i sogni migliori si fanno all’alba, non potevamo esimerci dall’indagare quali fossero i desideri e le aspettative di Valeria StraneoLA SCHEDA in quest’avvio d’anno. Reduce da un 2014 impegnativo per i tanti impegni agonistici, è stata la stessa vice campionessa europea e mondiale di maratona a tirare le fila dei mesi appena trascorsi:
“Il bilancio del 2014 è senz’altro positivo: mi sono concentrata, forse fin troppo, sugli Europei di Zurigo e quel giorno d’agosto ho disputato una gara al massimo delle mie possibilità, viste le difficoltà del percorso e la presenza di avversarie temibili. La medaglia d’argento finale mi ripaga comunque ampiamente della preparazione svolta fino a quel momento. Prima degli Europei, a fine marzo, avevo ottenuto una buona prestazione ai Mondiali di Mezza Maratona di Copenaghen (ottavo posto in 1h08:55), anche se, a dirla tutta mi aspettavo un risultato cronometrico migliore. Ho chiuso l’anno con la maratona di New York, corsa non al 100% della forma, a causa degli Europei disputati in estate, e che ho patito molto negli ultimi, infiniti, 12 km, anche per le difficili condizioni climatiche”.
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Quali sono le tue aspettative per il 2015? “L’obiettivo principale è essere in buona salute e poi correre una maratona veloce. Avrei tanto voluto ottenere una buona prestazione cronometrica alla maratona di Londra ad aprile ma non sarà possibile a causa di una tendinopatia inserzionale degli ischiocrurali della gamba destra. La mia preparazione dopo New York si è dovuta arrestare per questo problema che spero di risolvere in fretta. Quindi tutto dipenderà da quando riuscirò a riprendere ad allenarmi. Ho sempre l'idea di correre una maratona veloce per cercare un risultato importante: la mia idea potrebbe essere quella di correre la maratona di Berlino. Non penso comunque di partecipare ai Mondiali di atletica Pechino, ma data la situazione odierna che mi vede costretta a rinunciare a Londra, potrei anche riconsiderare i miei programmi”. Un pensiero finale Valeria lo riserva a tutti quelli che l’hanno seguita in questo 2014 appena trascorso: “In primis la mia allenatrice Beatrice Brossa, i fisioterapisti Maurizio Odorizzi e Luigi di Filippo, gli osteopati Giorgia Consavella e Devis Zamburlin, il dietologo sportivo Nicola Sponsiello, Venuste Niyongabo e la Nike, il mio manager Marcello Magnani, Claudio Favaretto e la RunnerTeam 99, la Fidal. Un ringraziamento speciale anche al Resort "Poggio all'Agnello " di Populonia che mi permette di allenarmi al meglio grazie alla gentilezza e disponibilità del suo team.”
La sua modestia non le consente di ricordare che in quest’anno, tra una gara e l’altra, ha anche trovato il tempo, con la collaborazione del giornalista Marco Tarozzi, di ripercorrere la sua storia in un libro dal titolo originale “Valeria fa “gli” Olimpiadi” (Minerva edizioni), quasi a sottolineare il suo modo confidenziale di interpretare il ruolo di campionessa sportiva e il coraggio nell’essere arrivata a certi risultati, dopo aver risolto i problemi fisici dovuti a una malattia congenita. Senza per questo dimenticare i suoi trascorsi di atleta amatoriale, che uniti a un’innata disponibilità d’animo, le hanno consentito di mantenere un rapporto molto stretto con i suoi tanti estimatori sparsi in ogni parte del mondo. Gli stessi che, siamo certi, continueranno a seguirla e sostenerla anche in questi prossimi mesi, ancora tutti da (per)correre.
09/01/2015
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