Libro

E' stato definito da Dean Karnazes, vera e propria leggenda vivente della specialità, "Il libro definitivo sull'ultrarunning" quello che Adharanand Finn ha presentato in Italia nell'estate del 2020 dopo essere già diventato noto nel settore per alcuni best seller sulla corsa quali "Nati per correre" e "L'arte giapponese di correre".

 

Con "L'ascesa degli ultrarunner", edito da Piano B Edizioni, Finn scrive un libro che al suo interno raccoglie tutti gli aspetti della specialità: dalla sua personale esperienza, partendo pressochè da zero, nell'ultramaratona, passando per la storia di questa disciplina ed integrandola con interviste ai migliori atleti in circolazione.

 

Tutto parte dall'Oman Desert Marathon, una gara a tappe di 160km a cui l'autore prende parte per raccontarne in un noto quotidiano britannico. Finn, esperto maratoneta, non ha idea di cosa lo aspetta e l'esperienza lo segnerà profondamente in quanto ben presto si accorgerà che correre anche pochi chilometri sulla sabbia o su un sentiero roccioso è ben diverso che cimentarsi in una 42.195km.

 

 

Poi l'idea di qualificarsi all'Ultra Trail del Monte Bianco, la gara regina dell'ultrarunning, il percorso di qualificazione e l'epilogo, che coincide con la fine del libro. Nel mezzo molta storia della corsa, i sospetti di imbrogli e l'ombra del doping, ma anche le testimonianze dirette di atleti del calibro di Kilian Jornet e Zach Miller dove emergerà il fatto di quanto siano importanti i social media per i top runners e di come, per i vincitori delle grandi gare, questo sport sia tutt'altro che povero.

 

Durante il suo racconto Finn parlerà delle sue prime esperienze sulle gare di lunghissima distanza, tra cui la prima 100km e la "rinascita", dovuta alla forza mentale, nell'ultimo tratto dopo aver subito una pesantissima crisi. Poi la prima 24h in pista e l'esperienza non troppo invidiabile delle allucinazioni, la storia (e la corsa) nella Comrdaes, una vera e propria istituzione in Africa ma non molto nota in Europa.

 

Nei capitoli finali anche un interessantissimo passaggio che cerca di dare una risposta..."come mai i keniani non primeggiano nelle Ultra?". Finn cercherà di rispondere invitando alcuni atleti dal curriculum importante a correre gare più lunghe di una Maratona, nel libro la risposta che fa da preludio alla gara intorno al Monte Bianco corsa dall'autore.

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