Alex Schwazer
Lunga intervista ad Alex Schwazer su La Gazzetta dello Sport: ecco cosa ha dichiarato il marciatore
Lunga intervista ad Alex Schwazer su La Gazzetta dello Sport a poche ore dal rigetto della richiesta della sospensione della squalifica da parte del tribunale federale svizzero di Losanna. La squalifica per il secondo caso doping scadrà nell'estate 2024, alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi, quando Alex avrà 39 anni.
"Le motivazioni sono tante, ma una è decisiva: non voglio chiudere la carriera da squalificato" esordisce Schwazer che sta continuando ad allenarsi. Il Campione Olimpico di Pechino 2008 sulla 50km di Marcia racconta come ha vissuto gli ultimi mesi passando dagli allenamenti di corsa a quelli di marcia dove a suo dire ha ritrovato una forma simile al 2016, anno in cui al rientro dalla prima squalifica dominò la 50km della Coppa del Mondo di Roma per poi venire trovato positivo al termine di una vicenda non chiarissima che ancora oggi è sotto la lente di ingradimento della magistratura di Bolzano.
"Quella abnorme quantità di concentrazione di DNA nelle urine non è motivabile in altro modo se non con la manipolazione - la perizia voluta dal gip di Bolzano servirà proprio a fare luce sulla vicenda" racconta Schwazer che spiega anche come il suo desiderio di tornare possa tramutarsi anche in un'ultima gara simbolica senza però chiudere la porta ad una possibile avventura olimpica, "l'unico vantaggio di questa brutta storia è che non mi sono logorato il motore - Ho 35 anni all'anagrafe ma come atleta forse non arrivo neanche a 30."
Infine alcuni dettagli sugli allenamenti dettati dal coach Sandro Donati: "in media faccio 20km, a volte 25. Sulle ripetute da 2000m sono circa a 7'40", se allungo la distanza non vado mai sopra i 4' al chilometro."
Insomma, Alex Schwazer non si arrende anche se il suo auspicio dichiarato nell'intervista, cioè quello di avere FIDAL e CONI al suo fianco in un ipotetico processo sportivo, pare molto irreale.
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"Quella abnorme quantità di concentrazione di DNA nelle urine non è motivabile in altro modo se non con la manipolazione - la perizia voluta dal gip di Bolzano servirà proprio a fare luce sulla vicenda" racconta Schwazer che spiega anche come il suo desiderio di tornare possa tramutarsi anche in un'ultima gara simbolica senza però chiudere la porta ad una possibile avventura olimpica, "l'unico vantaggio di questa brutta storia è che non mi sono logorato il motore - Ho 35 anni all'anagrafe ma come atleta forse non arrivo neanche a 30."
Infine alcuni dettagli sugli allenamenti dettati dal coach Sandro Donati: "in media faccio 20km, a volte 25. Sulle ripetute da 2000m sono circa a 7'40", se allungo la distanza non vado mai sopra i 4' al chilometro."
Insomma, Alex Schwazer non si arrende anche se il suo auspicio dichiarato nell'intervista, cioè quello di avere FIDAL e CONI al suo fianco in un ipotetico processo sportivo, pare molto irreale.
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08/05/2020
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