Affari&Sport
Silvia Radaelli, portacolori della Bracco Atletica e atleta del team ambassador Affari&Sport, si racconta in 7 domande
Altro che diamanti. Per Silvia Radaelli, portacolori della Bracco Atletica e atleta del team ambassador Affari&Sport, il “per sempre” può essere accostato (quasi) esclusivamente alla corsa, il suo primo indiscusso grande amore.
Questo mese il “Settebello” di domande è tutto per lei.
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1. Quale è stata la tua prima gara?
«Ho corso la prima gara alle scuole elementari partecipando ai Giochi della Gioventù e non ho più smesso. Alle medie ero quella che non faceva merenda altrimenti non digerivo in tempo per l’allenamento e alle superiori potevo saltare qualche ora di studio, ma non di uscite al campo con i compagni di atletica. Ho un bellissimo ricordo di quegli anni, ero spesso a spasso per la regione, ho fatto molti raduni e qualche soddisfazione a livello nazionale me la sono tolta. Poi, l’adolescenza mi ha portato ad affrontare allenamenti più intensi, ma gli impegni di studio e lavoro hanno avuto la meglio, facendomi perdere la bussola e il “tempo giusto” per il salto di qualità.»
2. Cosa è successo dopo?
«Ho fatto passare diversi anni prima di ricominciare seriamente, ho ripreso nel 2014 nella famosa tappa infangata del circuito Cross per Tutti a Cesano Maderno e nel frattempo ho iniziato ad allenare i piccoli dell’Atletica Cesano. La svolta per me è stato l’incontro con il mio allenatore attuale, Giovanni Brattoli, con cui mi alleno quotidianamente. Lui mi ha aiutato a riprendere da dove avevo lasciato e ora corro gare a fianco di atlete della Nazionale. L’atletica è tornata al primo posto, però con più coscienza, decisione ma anche leggerezza e voglia di divertirmi, anche se poi se non va come vorrei, mi girano… (ride, ndr)»
3. Strada o campestri?
«Ho sempre amato le campestri, il primo impatto con il fango e il freddo è sempre un po’ tragico, ma una volta partita adoro solcare i prati e perdermi nel verde dei tracciati.»
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4. Domenica 11 marzo si disputeranno a Gubbio i Campionati Italiani di Cross. Quali sono le tue aspettative?
«Proprio a Gubbio è legato il mio ricordo più bello di questa seconda vita sportiva, gli Italiani di corsa campestre nel 2016, in cui mi sono presentata alla partenza senza nessuna pretesa e prospettiva, e al traguardo mi sono lasciata alle spalle tante atlete che tempo dopo ho scoperto essere molto forti e sono arrivata a poca distanza da altre che fanno questo sport per lavoro. Quest’anno invece vado con più voglia di fare bene, di migliorare rispetto allo scorso anno e di arrivare al traguardo stanca ma consapevole di aver dato tutto per me e per le mie compagne di squadra della Bracco Atletica.»
5. Dopo i Tricolori di cross quali saranno i tuoi appuntamenti per questa stagione?
«Deciderò le prossime gare soltanto una volta archiviata la gara di Gubbio, sicuramente mi dedicherò alle distanze tra 10k e 21k, cercando un confronto con le più forti atlete d’Italia così da mettermi alla prova. Il fatto che ho cambiato il modo di pensare e di affrontare l’atletica l’ho notato soprattutto nell’ultimo anno e con le prime mezze maratone, mi sembrava impossibile poter tagliare il traguardo. Invece ora non solo ci riesco, ma mi piacciono pure! Negli ultimi 3 anni, da quando cioè ho ripreso a correre seriamente, sto spingendo molto e con buoni risultati, migliorando di gara in gara, nella prospettiva di arrivare a vedere fin dove posso spingermi, alzando sempre di più la famosa “asticella” ma senza perdere mai il sorriso.»
6. Affari&Sport e Mizuno, due compagni di viaggio… Trova tu un aggettivo per definirli.
«Preziosi, sicuramente. Conosco da sempre Affari&Sport, perché se sei un runner e soprattutto abiti in Brianza, non puoi non recarti da Michele (Cecotti, ndr) e Monica (Bonfanti, ndr) a farti consigliare le “gomme” giuste! Dallo scorso anno ho il loro appoggio e quello della grande “famiglia” di Mizuno e non posso fare altro che ringraziarli per il costante supporto sia a livello di ottime forniture sia a livello umano. Io sono abbastanza timida, ma questa esperienza con loro mi sta mettendo alla prova in prima persona e mi ha fatto acquistare più confidenza con me stessa.»
7. Qualcuno ci ha riferito che potremmo vederti in una gara della multidisciplina…
«(ride, ndr) Il mio allenatore fa anche triathlon, la scorsa estate ho avuto dei problemi al tendine d’Achille e ho passato diverse settimane su una bici da corsa. Devo ammettere che mi è piaciuto! La piscina rimane sempre un ambiente a me poco amico, ma chissà che magari la prossima estate possa provare un duathlon per divertimento!»
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28/02/2018
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