Coronavirus

Esercizio fisico intenso alleato del Covid-19: uno studio italiano evidenzia i fattori che aggraverebbero il quadro

"L'intensa attività sportiva può essere 'alleata' del Covid", così titola un interessante articolo pibblicato da "Il Giornale" sabato 25 aprile 2020.
 
Si legge infatti che, in uno studio portato avanti dall'Istituto Superiore di Sanità ed in corso di revisione, nei primi giorni del contagio la gravità è proporzionale all'età, esposizione e sforzi eccessivi.
 
AGGIORNAMENTO: ECCO LO STUDIO INTEGRALE
 
Il modello scientifico è stato ideato da Paolo Maria Matricardi (Università di Berlino), Roberto Walter Dal Negro (Centro di Farmacoepidemiologia di Verona) e Roberto Nisini (Immunologo dell'Iss) ed ipotizza il ruolo cruciale che hanno i 15 giorni seguenti al contagio, ovvero l'arco temporale in cui il soggetto non necessariamente presenti i sintomi del Covid-19 e continui quindi con le attività quotidiane.
 
Nello studio si afferma che l'aggravarsi del quadro clinico, oltre che all'età del paziente, è legata a fattori genetici come l'immunità innata debole o l'immunodepressione e l'esposizione cumulativa, cruciale in medici e operatori sanitari.
 
L'altro fattore è invece legato all'esercizio fisico troppo intenso nei casi in cui il virus sia già dentro il nostro corpo, entrando nel dettaglio si legge che "un esercizio fisico intenso e prolungato, con elevatissimi flussi e volumi respiratori, proprio nei giorni di incubazione immediatamente precedenti l'esordio della malattia" aggraverebbe la situazione generale facilitando il superamento delle prime barriere di difesa dal virus. A quel punto si verificherebbe una situazione molto grave con una risposta immunitaria debole e tardiva ed un virus potenziato.
 
 
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25/04/2020