CardaCrucca

Ecco come è andata l'edizione 2018 della CardaCrucca, successi per Amos Bianchi e Alice Gattoni

Sole, aria tersa e frizzantina, cielo limpido e azzurro: è questo lo scenario che ieri mattina ha accolto i quasi 1300 iscritti alla quinta edizione della CardaCrucca, prova di corsa su strade bianche articolata in una gara corta di 8km e in una lunga di 15,3km attraverso il Parco del Ticino.

I lavori del d-day iniziano presto, molto presto: il nucleo operativo della manifestazione, abbandonati i sacchi pelo che lo ha tenuto al caldo durante la notte nel salone dell'oratorio, si è equamente suddiviso i compiti fin dalle primissime luci dell'alba: ultima perlustrazione del percorso, revisione finale di tutta la segnaletica, allestimento tavoli ristoro e accensione dei riflettori sulle postazioni per le ultime iscrizioni di giornata. Il tutto operativo e funzionante giusto in tempo per accogliere Daniele Bonesini, speaker ormai storico della CardaCrucca, abile nell'installare in men che non si dica l'impianto radiofonico per dare voce a questa indimenticabile giornata di sport e divertimento.


Sprezzanti dell'arietta fresca, ma riscaldati dal numeroso pubblico a bordo percorso, i piccoli nati tra il 2009 e il 2013 sono i primi a scendere in pista. 300mt circa affrontati a cannone da oltre 20 mini-atleti dei quali il più veloce è stato Edoardo Duchini seguito da Andrea Moriggi e Jacopo La Loggia; al femminile, gradino più alto del podio per Marta Durani, argento per Beatrice Casati e bronzo per Noemi Verdara.

Quasi 2km di gara con tanto di temibile scalinata finale per tagliare il traguardo in piazzetta a Tornavento per i più grandicelli - classi dal 2003 al 2008. Per nulla intimorito dal rettilineo finale lungo il Ticino o dagli scalini conclusivi, Lorenzo Ferraro taglia in scioltezza il traguardo per primo, seguito da Alberto Carnieretto e da Edoardo Slavazza. Tra le ragazze si impone invece Virginia Olivieri seguita da Giulia Castello e Maria Boscolo.

Concluse le prove riservate ai campioni di domani, è il turno degli atleti impegnati sulla prova corta (383) e su quella lunga (531 sulla non competitiva, 354 per quella competitiva). Il colpo d'occhio dei 1268 partenti è sensazionale: un lunghissimo serpentone variopinto che, compatto, si dirige verso la vecchia dogana di via Gaggio per affrontare il bosco dosando le forze e cercando di far siglare, divertendosi, la propria miglior prestazione cronometrica.


I primi a presentarsi al traguardo sono gli atleti della prova di 8km.

Con una media inferiore a 3'30"/km, è Amos Bianchi ad aggiudicarsi la medaglia d'oro con un crono finale di 27'38"; poco meno di un minuto ed ecco arrivare Elvio Vinzio (28'28" il suo tempo) e Marco Razionale, terzo in 29'13". "È una prova che avevo già corso due volte, una per distanza: e ogni volta mi piace sempre più", racconta dopo l'arrivo il primo classificato. "Il percorso è molto bello: è uno sterrato molto veloce lungo il quale riesci senza fatica a concentrarti solo su te stesso e a correre pensando solo alla tua prova. Mi piacerebbe riprovare ancora i 15km, ma non sono sicuro di riuscire a tenere un buon ritmo sulla distanza. Però...mai dire mai!"

È invece un cognome d'arte quello della prima classificata in rosa nella prova corta: crea il vuoto dietro di sè Alice Gattoni, sorella di quel Gattoni che tre anni fa ha vinto stabilendo la miglior prestazione del percorso. In 33'27" si impone facilmente su Stefania Moneta, seconda in 35'18", e su Sara Maschio, terza in 36'03". E pensare che Alice ha quasi corso il rischio di non poter partecipare: "ho tolto le tonsille poche settimane fa, quindi sono stata in forse fino all'ultimo", ci spiega dopo il traguardo. "Ma mio fratello me l'ha descritta come imperdibile, non potevo mancare questa gara. Il percorso è morbido, pianeggiante e molto veloce, e mi è piaciuta molto la parte iniziale di ingresso nel parco. A dire il vero, non ho trovato niente di brutto se non un po' di fatica negli ultimi 2km: bravissimi, ci sarò anche il prossimo anno."

Bisogna aspettare un po' prima di accogliere gli iscritti alla prova lunga 15,3km; una prova che si chiude nella sua magnificenza con lo sfondo meraviglioso della pianura padana con le Alpi sullo sfondo.

E l'attesa ne è valsa la pena. Matteo Borgnolo, ventiduenne studente di ingegneria spaziale a Milano, non solo vince, ma stravince siglando il nuovo record della gara: il suo 50'24" brucia infatti il 52'07" corso lo scorso anno da Emanuele Repetto. Ed è proprio quest'ultimo, oltre ad aggiudicarsi il traguardo del miglio volante intitolato alla memoria di Patrizio Bogni, a tagliare il traguardo in seconda posizione insieme ad Andrea Soffientini - 51'20" il loro tempo. "Torno alla CardaCrucca con piacere per la seconda volta: è un bel percorso allenante e, in previsione della selezione nazionale per gli Europei di Corsa Campestre di dicembre, non avrei potuto scegliere di meglio. Mi piacciono molto i passaggi lungo il canale e, sarò scontato, ma accuso un po' il colpo lungo la scalinata conclusiva." Abdica col sorriso sulle labbra Emanuele Repetto che ha solo parole di elogio per percorso e organizzazione. "Il terreno questa mattina era perfetto, i falsopiani fantastici e il livello degli atleti in gara è sempre più alto. In previsione della Mezza Maratona di Valencia, mi ritengo abbastanza soddisfatto: sono partito bene correndo a 3'15"/km, un ritmo leggermente più forte rispetto a quanto avevo previsto - siamo rimasti in tre per i primi 10km. Mi ricordavo poi di una discesa un po' impegnativa - e io non le amo particolarmente; Matteo è uscito dalla discesa con circa 15 secondi di vantaggio che credevo di riuscire a recuperare. Purtroppo non ce l'ho fatta a rientrare ed è stato quindi bello chiudere la prova con un tempo comunque inferiore a quello dello scorso anno, e mano nella mano con l'amico Andrea." Andrea è Soffientini, nome noto tra gli amanti della pista pronto al debutto in maratona a Firenze.

Sfiorato di una ventina di secondi il record della prova femminile: Marta Lualdi si impone in 1h04'12" su Simona Morelli (1h05'02") e su Maria Cristina Guzzi (1h07'04"). "Non credevo di vincere: ho corso a tutta per aggiudicarmi il traguardo volante per Patrizio Bogni -e ci è riuscita, ndr. Rientro infatti da una microfrattura al piede che mi trascino dallo scorso aprile, quindi sto correndo senza nessuna velleità di podio. Pur avendo rallentato, avevo però delle buone sensazioni e sono stata capace di tenere fino alla fine nonostante una piccola crisi intorno al km 14. Adoro questa gara e questi percorsi, mi alleno qui e il tifo delle tantissime persone lungo il tracciato mi ha senza dubbio aiutato a non mollare per l'intera prova."

Terminate le premiazioni, la parola passa ad Enea Zampini, presidente della CardAtletica a.s.d. che magistralmente organizza questo evento. "Sono molto contento di come è andata: siamo stati bravi, gli atleti sono stati contenti dell'organizzazione e del percorso. E, cosa che mi fa ancora più piacere, anche gli esercizi locali hanno iniziato ad accoglierci con piacere, con tanto di mercatino a pochi passi dalla partenza. Non vedo l'ora della prossima edizione, vi aspettiamo nel 2019."



08/10/2018