L'editoriale
Ecco il nostro punto di vista dopo le polimiche suscitate dalla concomitanza tra Maratona di Roma e Milano Marathon
Ha fatto e continua a fare scalpore la concomitanza avvenuta domenica 2 aprile tra la Maratona di Roma e la Milano Marathon, concomitanza che secondo altri media nazionali sarà confermata fino al 2019.
Decine i commenti negativi tra runners ed appassionati che sono apparsi in giro per il web ed anche sulla nostra pagina Facebook. A nostro parere però, nonostante una situazione pressochè unica nel mondo, il "catastrofismo" degli appassionati è in larga parte ingiustificato.
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Partiamo dai numeri che restano l'unico dato concreto per capire il successo od il fallimento di una manifestazione decretando l'eventuale "migrazione" dei runners verso una delle due gare:
La Maratona di Roma si conferma di gran lunga la 42.195km più partecipata d'Italia con oltre 13mila runners arrivati (13.375), il numero di finishers è risultato essere il terzo più alto di sempre dietro ai 14.875 del 2014 ed i 13.881 del 2016. Il 2017 è stato un anno ricco di soddisfazioni quanto dopo un netto calo degli arrivati nel 2015, a seguito del boom dell'anno precedente, la gara di quest'anno si è confermata per la prima volta in 23 edizioni sopra i 13mila per il secondo anno consecutivo; il calo era risultato evidente anche nel 2013 con 10.667 arrivati dopo i 12.499 del 2012. Insomma, nel biennio 2016-2017 per la prima volta si è avuta una "riconferma" dei grandi numeri.
"Vacche grasse" anche per la Milano Marathon che con i suoi 5.304 finishers ha infranto per la prima volta i 5000 arrivati stabilendo di gran lunga il record della manifestazione. Sono stati quasi 1500 in più i runners arrivati rispetto al 2016, edizione che aveva fatto registare un leggero calo rispetto agli anni precedenti.
Anche se vanno presi con le molle, molte molle, i numeri delle prove non competitive e collaterali sia di Roma che Milano si sono confermati altissimi.
Per quanto riguarda i numeri la concomitanza non ha influito in nessun modo sulla partecipazione ma anzi in entrambi casi l'ha esaltata con il 2 aprile che è stato una sorta di "Running Day" per il popolo dei runners italiani.
Passiamo ora ad analizzare le prestazioni del top runners, dato che a prima analisi potrebbe dire poco ma che ci indica un'eventuale preferenza dei migliori verso una o l'altra gara: a Roma il vincitore della gara maschile, l'etiope Shure Kitata Tola, ha tagliato il traguardo dopo 2h07'27", crono che per qualche minuto è valso la seconda prestazione delle storia sul suolo italiano; poco più tardi a Milano rispondeva il keniano Edwin Kipgenetich Koech che in 2h07'13" scalzava dalla graduatoria il "collega romano" stabilendo il miglior crono di sempre in Italia.
Anche la gara femminile ha riservato scintille con il 2h27'21" di Rahma Tusa Chota a Roma ed il 2h29'52" di Sheila Chepkech a Milano dopo la lotta con l'azzurra Anna Incerti.
Anche per quanto riguarda i riscontri cronometrici sia nella Maratona di Roma che nella Milano Marathon si sono avute gare di livello internazionale.
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Passiamo alla copertura televisiva che anche in questo caso non ha penalizzato nessuna delle due gare ma, a nostro parere, l'ha esaltata: a Roma è andata in scena la consueta diretta Rai, finalmente in HD, che ha seguito tutte le fase salienti della manifestazione.
Perlomeno a nostra memoria la Milano Marathon raramente è stata trasmessa in diretta dalla televisione di stato e slegandosi in un certo modo dalla stessa Rai, impegnata a Roma, è stato possibile assistere alle due gare grazie alla trasmissione di Fox Sports, intelligentemente proposta con una leggera differita in modo da poter vedere le fase salienti di Roma e Milano senza sovrapposizioni.
Per gli abbonati Sky c'è stata quindi la possibilità di assisitere in diretta, o quasi, sia alla Maratona di Roma che alla Milano Marathon mentre per i non abbonati il danno non c'è stato in quanto anche in caso di date diverse Milano non sarebbe stata trasmessa, ripetiamo che ciò non è ufficiale ma a nostra memoria la gara meneghina non è mai stata proposta in diretta negli anni recenti.
Alla fine la "verità", se così si può chiamare, è che nessuno dei quasi 20mila runners impegnati tra Roma e Milano il 2 aprile avrebbe partecipato ad entrambe le gare qualora fossero andate in scena in date diverse. Storicamente le due Maratone erano divise da poche settimane e sarebbe stato impensabile per il 99.9% dei runners prendere parte ad entrambe le 42.195km con un "danno" per le organizzazioni che non c'è quindi stato.
In fase di programmazione per prima cosa si guarda la "logistica", naturalmente i runners del centro e Sud Italia hanno recitato la parte del leone a Roma e quelli del Nord a Milano, ed in secondo luogo il percorso, i servizi offerti ed i costi relativi alla trasferta. Quanti di voi hanno scelto una gara in funzione del fatto che si disputasse il 2 aprile e non il 9?
In definitiva possiamo affermare che la concomitanza tra le due manifestazioni è stata decisamente strana ed inconsueta non solo a livello nazionale ma anche a livello mondialche ma che la stessa concomitanza, dati alla mano, non ha influito in nessun modo sugli aspetti, agonistici, organizzativi e mediatici delle due maratone.
Matteo Moscati
Direttore Responsabile MarathonWorld.it
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06/04/2017
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