New Balance Vazee Pace 2

New Balance Vazee Pace 2, la scarpa per i Top Runners a servizio di tutti: la recensione

New Balance Vazee Pace 2, la scarpa per i Top Runners a servizio di tutti.

L'ultima uscita della casa statunitense è un prodotto esteticamente e prestativamente notevole, una calzatura usata dagli atleti professionisti del team NB ma non troppo estrema e per questo adatta anche ai runners di tutti i giorni.


Le Vazee Pace 2 sono scarpe che si collocano in uno spazio ben definito del running, ovvero gare ed allenamenti di qualità.


Essa non è una scarpa poliedrica utilizzabile dai fondi alle gare passando per trail e altri scenari ma un prodotto dagli intenti chiari: far "volare" i runners negli appuntamenti agonistici ed in tutte le attività specifiche di preparazione tra cui ripetute, sia su strada che su pista, salite ed i cosiddetti "medi".

AMAZON_ADSENSE


Foto di MarathonWorld.it

La seconda versione di queste New Balance, oltre ad essere esteticamente all'avanguardia, si presenta con una suola reattiva ed una fisionomia generale tipica di questa categoria di scarpe, ovvero il minimalismo: nelle VP2 non troviamo gel ammortizzanti e particolari nuove tecnologie, per queste la scelta è ampia nelle categorie devote all'allenamento, con il peso che ne beneficerà (poco più di 250grammi) rendendola una tipica scarpa al confine tra le A1 e A2.

La tomaia, che rimarchiamo ancora una volta si farà notare grazie al suo abbinamento di colori vivi, è costruita con il cosiddetto Fantom Fit e pressochè priva di cuciture con il logo New Balance riflettente, così come la linguetta che presenterà il nome Vazee Pace, e ben evidente con la tela leggermente elastica ma allo stesso tempo ben solida: è questo il primo fattore caratterizzante questa tipologia di scarpa con il piede ben aderente a tutte le porzioni della calzatura in modo da "sentire" bene l'appoggio.


Posteriormente il tallone sarà accolto in una porzione più rinforzata ma comunque essenziale in quanto, come detto in precedenza, le Vazee Pace 2 saranno destinate solo a determinate occasioni dove protezione e rinforzi non sono di certo un "Must".


Altro elemento caratterizzante di questa categoria è la suola: a differenza delle scarpe "da allenamento" il drop, ovvero la differenza di altezza tra tallone e punta, è ridotto con l'appoggio che, giocoforza, dovrà essere il più naturale possibile. L'appoggio ideale prevede infatti la presa di contatto a terra con il "mesopiede" per poi completare la spinta con l'avampiede; non a caso la suola delle VP2 avrà uno sviluppo del battistrada proteso in avanti, ovvero la parte che sarà chiamata al maggior lavoro.

AMAZON_ADSENSE


Foto di MarathonWorld.it