Maratonina Cremona
Svelato il nuovo percorso della 21.097km che andrà in scena il 16 ottobre, scopri tutti i dettagli
Svelato per la prima volta giovedì scorso presso la sede dell'Associazione degli Industriali di Cremona, è ora arrivato il momento di raccontare più nei dettagli il nuovo percorso della Maratonina cittadina in programma il prossimo 16 ottobre. "Con questa mossa abbiamo sicuramente sorpreso i nostri amici atleti, da sempre abituati al medesimo tracciato fin dalla primissima edizione della gara," riconosce Michel Solzi, presidente dei Cremona Runners; "ma, come squadra, sentivamo il bisogno di rinnovarci." E cosa c'è di più visibile e immediato del percorso, in una corsa, come segno di cambiamento? "Pur modificandolo, ne abbiamo mantenuto i tratti distintivi da sempre apprezzati da chi partecipa alla Mezza Maratona Città di Cremona," gli fa eco Mario Pedroni, suo braccio destro. "Ancora lineare e prevalentemente pianeggiante, oltre che molto veloce e performante, siamo certi che verrà apprezzato anche nella sua nuova veste."
Ad una prima visione d'insieme, due i cambiamenti che balzano subito all'occhio: lo spostamento dell'area di gara dal nord-ovest al sud-est della città, e la maggior connessione proprio tra la città e la campagna.
Se da un lato la scelta è stata dettata dalla necessità di alleggerire la viabilità, non intaccando quindi le principali vie di sfogo e di collegamento alle autostrade, dall'altro si è ricavato un percorso che attraversa il centro storico di Cremona e, passando nei suoi punti più suggestivi, si riversa poi nel verde della periferia per tornare, per il gran finale, nella centralissima piazza sulla quale si affacciano il Duomo, il Palazzo del Comune e il Torrazzo.
Per ragioni logistico-organizzative, la partenza è stata spostata da via XX Settembre a corso Vittorio Emanuele: una zona molto più ampia con nuova pavimentazione in granito posata di recente - porfido, ciottoli di fiume e asfalto le altre varietà di manto stradale sulle quali correranno gli atleti.
Ad osservarli al via, le colonne del Teatro Ponchielli ricostruito dall'architetto Luigi Canonica sulle rovine del Teatro della Società, distrutto da un incendio nel 1806. Pochissimi i chilometri da percorrere prima di iniziare la discesa verso il fiume Po e il famoso ponte di ferro: inaugurato il 20 settembre 1892 e distrutto dal fuoco dei bombardamenti aerei degli alleati il 13 luglio del 1944, la struttura è stata ricostruita con ingenti sforzi economici e umani per ripristinare i collegamenti tra le province di Cremona e di Piacenza. Ma, oltre alla maestosità di quest'opera ingegneristica, lo sguardo dei podisti sarà rapito dal paesaggio suggestivo offerto dal Parco del Po: l'azzurro del cielo si tuffa in quello delle acque del fiume col verde dei filari di pioppi, degli argini e della golena a fare da sfondo. I primi cinque chilometri di gara si chiudono proprio attraverso il Parco del Po, passando da quelli che, fino allo scorso anno, erano invece il km 18 e 19 di corsa.
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Percorsa via Fulcheria coi filari di alberi che il prossimo 16 ottobre saranno ravvivati dai tipici colori autunnali, si entra nel cuore di Cremona: 200mt di acciottolato con la Chiesa di Sant'Omobono, patrono della città, sullo sfondo. Abile e ricco commerciante di stoffe, Omobono Tucenghi era un uomo molto devoto che mise la propria ricchezza a disposizione della città, rendendola così più vivibile e aiutando i meno fortunati: gesti, i suoi, grazie ai quali si conquistò la stima e il rispetto dei cremonesi al punto da venire canonizzato a nemmeno due anni dalla sua morte, avvenuta senza lamento e sofferenza alcuna durante la messa.
È poi la volta di via Milazzo, stretta ma tipica strada del centro storico, alla quale segue corso Garibaldi con Palazzo Cittanova e la Chiesa di Sant'Agata. Si ripete qui la dicotomia tra sacro e profano, tra politica e religione che si trova anche nella Piazza del Comune: se in quest'ultima sono il Palazzo Comunale e il Duomo a giocare questi ruoli, sono i due edifici ricordati poc'anzi ad interpretarlo in quella che, ai tempi dell'espansione medievale, era la sede alternativa e riformista della periferia contrapposta al nucleo storico e nobile della centralissima Piazza del Comune. Il Palazzo Cittanova, edificato nel 1265, è ora un centro convegni; la Chiesa di Sant'Agata, costruita a somiglianza del Panteon di Roma, conserva ancora oggi il campanile originario, il più antico di tutta la città.
Il nuovo percorso gara passa davanti a moltissime delle chiese di Cremona: si arriva a quella di San Luca accanto alla quale sorge un elegantissimo tempietto ottagonale dedicato a Cristo Risorto. Da lì a via Felice Giromini con il Torrazzo in lontananza, il passo è breve; e manca solo un piccolo sforzo per raggiungere il decimo chilometro all'altezza dei giardini di Piazza Roma, area adibita anche al cambio della staffetta HMC You&Me.
I successivi 5k vedono il passaggio dalla Basilica di San Michele, il luogo di culto più antico della città la cui fondazione si deve, secondo la tradizione, alla Regina Teodolinda. Si gira tutt'intorno all'edificio la cui facciata in mattoni ha una doppia colorazione a causa dell'umidità che sale dal terreno, prima di vedere in lontananza la Chiesa di San Sigismondo: qui, nel 1441, si celebrò il matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, grazie al quale si sancì il passaggio di Milano proprio dal casato degli Sforza a quello dei Visconti.
Sempre con lo skyline di Cremona a vegliare sugli atleti in corsa, dal 15k diventa più intimo il rapporto con la campagna e l'acqua: dopo il Po della parte iniziale e di cui qui si vedono ancora gli argini, gli atleti passano sulla pista ciclabile e attraversano di nuovo il Morbasco, roggia storica e in parte sotterranea che taglia tutta la città. Di ritorno dalla ciclabile, affronteranno invece l'acciottolato davanti al Bastione di San Giorgio, le antiche mura della città, prima di percorrere gli ultimi chilometri e arrivare nel centro storico dove, dopo l'ultima salitella finale, si sbucherà nella pittoresca Piazza del Comune.
"È un percorso completo sotto tutti i punti di vista," chiude la descrizione Solzi. "Lineare, con un paio di falsipiano e senza salite spaccagambe per permettere a tutti di inseguire il proprio pb; ma anche emozionale, pittoresco e storico per creare suggestioni e lasciare ricordi indelebili a chi lo correrà."
31/03/2016
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