Trieste Half Marathon

80 volontari, tante partenze, due vittorie non scontate e grande gioia sui volti di chi c’era: tutti i numeri di Trieste

Un successo la Trieste Half Marathon che si è corsa ieri, nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, sotto una pioggia battente, che ha regalato gioia e speranza a chi ha corso e anche a chi non c’era e ha visto nella manifestazione un importante segnale di rinascita e di ripartenza. E che allo stesso tempo ha contribuito a ridare slancio al comparto del turismo, tra i più danneggiati dalla pandemia, attirando numerosi turisti da tutt’Italia (e non solo).

1500 i partecipanti, molti start, e due vittorie non scontate con Michele Palamini, l’atleta che non ti aspetti e che ti spiazza facendo quel guizzo decisivo che gli consente la vittoria. E in campo femminile, l’atleta burundiana Francine Niyomukunzi: timida, non parla una parola d’inglese e neppure di francese, ma in fondo non occorrono parole per vincere e fare capire a tutti che lei è la regina. Giovanissima, nel post gara un po’ smarrita, ma non lungo il percorso dove è lucida e decisiva. Del resto, spiega il race director Roberto Furlanic, è una papabile per i prossimi Giochi Olimpici sui 10 mila metri.


Ma non ci sono solo i vincitori, la vittoria è di tutti i concorrenti che si sono dati appuntamento domenica, alla Fontana di Barcola, e che pur di esserci sono partiti prestissimo.

È il caso di Silvia Furlani, udinese e maratoneta doc, che non ama piangersi addosso, e quando ha scoperto di essere affetta da sclerosi multipla si è messa a correre. Aveva 26 anni quando le hanno diagnosticato la malattia, oggi ne ha 60 anni e non si ferma, anzi, basti pensare che pre pandemia nel solo anno 2019, ha corso ben 25 mezze maratone. E voleva essere presente alla 21K organizzata dalla rinnovata Apd Miramar, in collaborazione con Trieste Atletica. «Ho corso diverse volte a Trieste - ha spiegato - e non volevo certo mancare a questo importante appuntamento».

È partita alla 6 del mattino, insieme a Luigi Tomasin, e ha iniziato la fatica percorrendo la panoramica strada costiera, per arrivare a tagliare il traguardo 6 ore e 28 minuti dopo.

Ci vuole tanta energia, forza mentale e positività per fare un’impresa del genere. Ma Silvia tutte queste doti le ha perché, come lei stessa ha affermato in una recente intervista: «se si è positivi, il mondo è con te».

Energia e forza che ha avuto anche Vincenzo Placida, che ha corso tutti i 21 km spingendo la carrozzina con a bordo la figlia Valentina, affetta dalla sindrome di Cornelia de Lange, e tagliando il traguardo in 1:45:49.


Due esempi di grande forza fisica e mentale, in grado di ispirare tante persone, in primis gli organizzatori, che nonostante l’incerto periodo, i tanti cambiamenti che hanno dovuto affrontare, e le difficoltà causate dall’emergenza, non si sono mai persi d’animo e hanno sempre detto: «andiamo avanti».

Perché si può fare atletica, seguendo le regole e facendo ognuno la propria parte. Parte che hanno ben svolto gli oltre 80 volontari dislocati all’arrivo, al traguardo, e lungo il percorso.

Un plauso poi a tutto lo staff delle due società e agli sponsor: Joia restaurant, Nektar, TAL, Wind3, Mito Autoscuola, Flash Srl, Jimmy, Petrol Lavori, Birrificio Artigianale Bastardo, Italspurghi ecologia. Media partner: Radio Punto zero, Trieste Cafe, Buenas Marketing Agency.

E al Comune di Trieste che ha subito abbracciato l’evento e ha detto ricominciamo a correre!

 

 


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03/05/2021