Presidenza federale
Con il 61% delle preferenze Alfio Giomi è stato rieletto Presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera
Alfio Giomi, presidente uscente, è stato rieletto presidente della FIDAL per il quadriennio 2016-2020. 61.56% i voti ottenuti dal grossetano contro il 38.14% riservato a Stefano Mei.
L'assemblea riunitasi ad Ostia ha visto la presenza del solo 31% delle società italiane che, viste le nuove regole, rappresentava poco più del 73% dei voti totali
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LA CRONACA DELLA GIORNATA
L'assemblea era cominciata con la relazione del presidente uscente che ha sottolineato la crescita dei tesserati, 205mila e 35mila Runcard, sopratutto nelle categorie dei giovanissimi e dei master.
In realtà l'intervento rimarcherà più volte i fallimenti degli ultimi 4 anni con un modello tecnico che, come ha detto Giomi, è stato realizzato solo in parte e che con un'attività di vertice che non è riuscita ad emergere a livello mondiale ma solo, e neanche in modo così evidente, a livello europeo. Poi l'accenno alla lotta al doping, alle nuove soluzioni di marketing ed al nodo dell'impiantistica.
Dopo tocca ai candidati: Mei vince di gran lunga all'applausometro ma, si sa, la grande maggioranza dei voti è in mano alle poche grandi società presenti. Il ligure attacca il consiglio uscente rimarcando che c'è gente che da oltre 40 anni è all'interno della federazione sotto varie vesti e che il contesto e le generazioni sono cambiate; "I contributi del CONI sono raddoppiati, ma anche le tasse federali" continua Mei che annuncia di aver trovato numerosi imprenditori che vogliono investire nell'atletica, ma non in questa atletica.
Significativa la conclusione di Mei "Quando molti mesi fa ho deciso di scendere in campo sono partito dal presupposto che il presidente uscente, cosi come aveva dichiarato, non si sarebbe ricandidato ma invece è ancora qua. Dopo 35 anni in cui non hai creato niente come fai ad essere ancora qua? l'atletica cosi non può avere futuro".
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Tocca poi a Giomi che parte pacato ma poi si scalda "Qui non ci sono buoni o cattivi, non esistono persone che speculano nell'atletica per raggiungere risultati economici. Qui ci sono solo appassionati che dedicano il loro tempo all'atletica". Il toscano rimarca ancora una volta che la decisione di ricandidarsi è scaturita dal fatto che 4 anni fa credeva di riuscire a portare a termine tutti i progetti ma che in realtà il tempo non è stato sufficiente.
"Quando nel 2014 abbiamo alzato le tasse societarie tutti pensavano ad un cataclisma ma cosi non è stato perchè le ASD sono il nostro patrimonio". Giomi chiude con la questione Governo e Scuola "Nel nostro paese c'è un'assenza di cultura sportiva, se non riusciamo a superare questo problema non riusciremo a tornare la prima federazione d'Italia".
Poi i 23 interventi dei vari candidati tra facce nuove ed altre che da sempre vagano attorno alla federazione. Tra i più attesi gli interventi delle candidate in quota atleti Silvia Salis e Marzia Caravaelli: davvero surreali le parole della lanciatrice ligure che in 5 minuti racconta la sua nota vicenda dei whereabouts senza andare oltre, molto più convincenti le parole dell'ostacolista che spazia dalla professionalizzazione dei tecnici, alla riforma dei CDS fino ai master.
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