Stava Mountain Race
Maguet e Dragomir "saette" alla Stava, Record di Pedergnana nel Verticale del Cornon
Nemmeno un forte temporale, con tanto di grandine, tuoni e fulmini ha fermato le prestazioni dei 300 atleti impegnati nell’undicesima Stava Mountain Race e nel sesto Verticale del Cornon – Felicetti Cup. Anzi, è arrivato addirittura il nuovo record nella gara di sola ascesa, per merito di Nicola Pedergnana del Team La Sportiva, mentre la competizione lunga è stata accorciata per questioni di sicurezza, ed ha visto trionfare per la prima volta il valdostano Nadir Maguet e la rumena Denisa Dragomir, quindi la prova ladies del vertical è stata vinta dalla runner di casa Beatrice Deflorian. Due gare in un'unica giornata, con un lotto di partenti di caratura internazionale e di assoluto livello.
Quattro volti nuovi dunque hanno lasciato il segno nella gara valida come terza prova del circuito La Sportiva Mountain Running Cup ed organizzata dall’Us Cornacci di Tesero. In particolare Nicola Pedergnana, capace addirittura di stracciare il record di Urban Zemmer nel Verticale, migliorandolo di 41 secondi con il tempo di 43’40”, mentre Beatrice Deflorian ha chiuso i 5,050 km del percorso con 1080 metri di dislivello realizzando il tempo di 57’44”, lontano dal primato di Antonella Confortola. Senza riscontri cronometrici rispetto al passato invece le sfide della Stava Mountain Race, visto che il tracciato è stato ridotto a 13 km con un dislivello positivo di 1080 metri, togliendo il transito per il Monte Agnello e Doss dei Branchi, con Nadir Maguet dominatore dal primo all’ultimo chilometro e con Denisa Dragomir, capace di una grande rimonta nel finale che le ha consentito di superare la spagnola Maite Maiora.
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Una prova di maturazione per il 23enne Nadir Maguet, atleta del Centro Sportivo Esercito. Specialista fino allo scorso anno delle sfide vertical, anche per la giovane età, il valdostano di Torgnon quest’anno ha deciso di puntare sulle gare lunghe e alla prima uscita importante ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per giocarsi traguardi di rilievo. Ha forzato subito il ritmo quando la strada è iniziata a salire dopo la partenza da Tesero. Già in località Piazzol aveva preso una decina di secondi su Christian Varesco del Team La Sportiva e su Andrea Debiasi del Crazy Idea, mentre al secondo rilevamento in località Sforzelin il vantaggio di Maguet su Varesco era aumentato a 30 secondi, con Alessandro Follador terzo e Michele Tavernaro quarto. Sul punto più alto della gara, a Croce Cornon, il valdostano è giunto dopo 48’01” di gara in mezzo a lampi e tuoni, precedendo di 2’02” Christian Varesco, di 2’42” Alessandro Follador, di 3’26” Paolo Bert che ha preso il via nonostante l’infortunio, quindi Andrea De Biasi a 3’27”, Michele Tavernaro a 3’30”, Andreas Reiterer a 3’43” e il favorito Ionut Zinca a 4’09” non ancora in forma dopo l’infortunio.
Le difficili condizioni meteo hanno costretto in fretta e furia gli organizzatori e il soccorso alpino a far deviare la gara da questo punto, iniziando così la discesa verso Tesero. Una picchiata sotto il diluvio verso il traguardo. Nadir Maguet è riuscito a mantenere il suo vantaggio, chiudendo la prova a braccia alzate con il tempo di 1h19’38”. La piazza d’onore invece si è risolta allo sprint con Christian Varesco che è giunto dopo 2’49”, riuscendo a superare proprio negli ultimi cento metri lo spagnolo Alfredo Gil, che ha sua volta si era reso autore di una strepitosa rimonta di ben 8 posizioni, riuscendo pure a superare Varesco nella discesa nel bosco, ma il teserano voleva fortemente la piazza d’onore ed ha dato il tutto per tutto nel finale. Quarta posizione a 3’29” per il falcadino Alessandro Follador, quindi quinto Andrea De Biasi del Team Crazy a 4’09”, Michele Tavernaro a 4’31”, lo stoico Paolo Bert settimo a 4’49”.
Come spesso accaduto in passato la Stava Mountain Race ha visto rivoluzioni in classifica nella ripida discesa. Ed è stato così anche nella gara femminile, con la rumena Denisa Dragomir che è riuscita a superare la spagnola Maite Maiora all’ultimo chilometro, precedendola di 42 secondi sul traguardo, dopo che la forte skyrunner catalana aveva dominato tutta la gara. Al Monte Cornon Maite Maiora aveva infatti un minuto e mezzo sulla Dragomir, quindi due minuti e mezzo su Ingrid Mutter e 7 minuti su Wiktoria Maria Piejak.
PEDERGNANA DA RECORD NEL VERTICALE
Una cavalcata trionfale quella del 23enne della Val di Rabbi, che ha infranto il record nel Verticale del Cornon – Felicetti Cup, valido per il trofeo Ana Tesero. Nei primi metri aveva imposto il ritmo Patrick Facchini che era riuscito a staccare tutti, poi però Nicola ha deciso di aumentare le falcate e, nonostante il terreno viscido per il primo dei due temporali, nessuno è riuscito a resistergli, chiudendo i 5,050 km con 1080 metri di dislivello con lo straordinario tempo di 43’40”, migliorando di ben 41 secondi il primato che fece registrare nel 2012 il re del vertical Urban Zemmer, oggi assente giustificato dopo le fatiche di Coppa del Mondo. Ha provato in tutte le maniere a contrastarlo il compagno di squadra del Team La Sportiva Patrick Facchini, che però si è dovuto accontentare della piazza d’onore a 1’07” di distacco, quindi terzo lo sloveno Nejc Kuhar a 2’27” e quarto l’atleta di casa Stefano Gardener a 3’00”.
Nella sfida femminile ha primeggiato la teserana Beatrice Deflorian con il tempo di 57’44”, in testa dal primo all’ultimo metro di gara, riuscendo a staccare di 1’18” la fassana Nadia Scola, quindi in terza posizione la francese Corinne Favre a 3’21”; quarta Serena Vittori del Gs Torre Villa a 3’44”.