Mental Training nella corsa
Alcuni consigli su come gestire al meglio lo stress prima di gare o allenamenti
A tutti gli sportivi, professionisti e non, capita di ritrovarsi alla vigilia di una competizione o nei minuti che precedono una sessione di allenamento attanagliati da pressioni o privi di energia e motivazione. Spesso la causa di tutto è lo stress, non necessariamente dovuto a questioni extra sportive ma spesso motivato da eccessive aspettative verso se stessi.
A livello scientifico lo stress è definito come qualunque sollecitazione esterna che va a turbare o modificare la nostra omeostasi, ovvero la nostra situazione di equilibrio. Il nostro corpo reagirà a questi "fastidi" con mutamenti, normalmente temporanei, delle nostre capacità psichiche, emotive e fisiologiche per far si che si ristabilisca l'equilibrio. Naturalmente tale mutamento andrà ad inficiare in modo negativo sulla nostra prestazione.
Possiamo quindi sin da subito capire che affrontare una gara con aspettative fuori dalla nostra reale portata potrà portare il nostro corpo, anche in tutto il periodo di avvicinamento e quindi di preparazione, ad avvertire il "giorno X" come qualcosa di dannoso, se non pericoloso; tutto ciò porterà all'accumulo di stress che porterà al fallimento e, nei casi più gravi, ad innalzare le probabilità di infortuni.
Nel libro "Mental training per la corsa" l'autore Jeff Galloway, atleta della nazionale olimpica statunitense di Monaco 1972 nei 10mila ed oggi autore di numerosi libri, va ad indicare le seguenti fonti di stress:
- Stress da Obiettivo: gli obiettivi ci possono motivare a correre quando potremmo dormire fino a tardi e a sforzarci di più quando non ne abbiamo voglia. Nei giorni più duri però spesso sentiamo la pressione per un obiettivo o una scadenza incalzante. Scegliere obiettivi irrealistici è un motivo di pressione molto comune e rende più stressante ogni aspetto della vita.
- Stress da Allenamento: allungare le distanze su percorsi già lunghi causa un profondo senso di affaticamento al termine dell'allenamento. Allenamenti insoliti offrono invece nuove sfide per i runners ma se sono mal gestiti sono fonte di stress, si potrà scatenare il rilascio di ormoni negativi che andranno ad influire sulla motivazione.
- Stress da "Spingersi oltre i Propri Limiti": quando iniziamo un allenamento di solito ci sentiamo particolarmente bene. L'aumento del ritmo o i tanti chilometri generano un senso generale di affaticamento che in genere si ignora fino "all'esaurimento". La debolezza muscolare ed il senso di stanchezza che accompagnerà nelle ore/giorni seguenti potrà aumentare il carico di stress nella vita quotidiana.
- Stanchezza Persistente: quando il carico di lavoro è troppo alto per le capacità del momento o non si è recuperato abbastanza, alcune parti del corpo presentano dei microtraumi. La mente subconscia ha come obiettivo la limitazione del flusso sanguigno verso queste zone, nella maggioranza dei casi necessarie alle attività sportive, al fine di salvaguardarle.
Galloway va ad indicare inoltre altri possibili fonti di stress puramente extra sportive che, soprattutto nei runners amatoriali, potranno essere decisive: un apprendimento negativo della tecnica sportiva, spesso dovuta alla scarsa od errata pratica nell'età giovanile, o stress lavorativi/familiari della vita quotidiana potranno inficiare il rendimento.
Paula Radcliffe, primatista mondiale di Maratona con il tempo di 2h15'25, non ha mai vinto una medaglia olimpica ed ai Giochi di Atene 2004 tutti i riflettori erano su di lei.
Un intera nazione si attendeva l'oro sulla 42.195km con evidenti enormi pressioni sull'atleta: Paula si ritirò al 36°km e pochi giorni più tardi, nell'estremo tentativo di rifarsi, prese parte alla finale dei 10.000m dove abbandonò ad 8 giri dal traguardo.
"Non mi era mai successo prima di non sentirmi in grado di non finire una gara e sto disperatamente cercando il motivo per cui sia accaduto" dichiarò l'atleta, evidentemente sconfitta dall'incredibile stress mediatico che la aveva accompagnata.
Spesso cause di forza maggiore impediscono di eliminare alle radice la fonte dello stress, è possibile però attenuarlo con semplici tecniche di Mental Training che andranno a "convincere" la vostra mente delle vostre potenzialità anche nei giorni più grigi:
Spesso basta riconoscere l'eccessiva pressione ed il periodo di stress anziché ignorarlo: è stato infatti provato che semplici frasi motivazionali ripetute prima o durante l'allenamento sono sufficienti al rilascio di sostanze "positive" da parte del cervello che potranno portare ad una stabilizzazione.
Prendere atto del problema e riconoscerlo potrà essere il primo step:
"Sono sotto stress ma ce la farò"
"E' tutto sotto controllo"
"Oggi non è il mio giorno ma ce la sto facendo"
sono semplici frasi che distrarranno il cervello dal rilascio di ormoni negativi. Naturalmente nei casi più gravi, dove la pressione o lo stress sono enormi (come nel caso di Paula Radcliffe ricordato in precedenza), è necessario rivolgersi ad un medico specialista che aiuterà lo sportivo ad eliminare alla fonte il problema.
Lettura Consigliata
Mental Training per la corsa - Jeff Galloway
Come e perché si tende a perdere la motivazione?
Come si fa a ritrovarla e aumentarla?
A queste e ad altre domande troverete risposta in Mental training, un manuale, ricco di strategie e linee guida per sentirsi al meglio durante l'attività sportiva.
Per generazioni, sportivi e atleti hanno lottato per trovare la motivazione necessaria a cominciare un allenamento, perseverare anche nelle giornate più dure e resistere fino alla tanto agognata meta, superando la barriera del disagio e del malessere.
Questo libro svela la fonte dei problemi di motivazione e insegna a gestirla con strategie che ne limitano gli effetti. Spesso il processo inconscio che dà vita allo stress tende a separare gli obiettivi del corpo da quelli della mente ed è per questo che Galloway fornisce, al contrario, una serie di tecniche di mental training volte a unire mente, corpo e anima in un connubio vincente.
L'autore analizza ciascuno dei principali problemi legati alla mancanza di motivazione e ne offre la soluzione mediante tattiche di provata efficacia, che già molti corridori hanno applicato anche alla propria esperienza lavorativa, domestica e di vita quotidiana.
23/01/2016
Foto di Pixabay
Ti potrebbe interessare anche:
Donna ginoide e androide: come devono allenarsi? i consigli della dott.ssa Valeria Galfano
Stato di Flow, il segreto per ritornare ad essere concentrati (e lavorare bene) - L'approfondimento
La playlist ideale per l'allenamento secondo la scienza: studiata per accompagnare riscaldamento, allenamento ad alta intensità e defaticamento
Ecco tutto l'equipaggiamento necessario, e la lettura consigliata, per cominciare a praticare Triathlon e affrontare la prima gara
Oltre 2 milioni d’italiani alle prese con l’“Autumn Blues”: il decalogo per rafforzare il sistema immunitario e superare il cambio di stagione