Treviso Marathon

Stefano La Rosa torna alla Treviso Marathon, dopo il debutto con vittoria nel 2015, si punta a correre in 2h10'

L’avevamo lasciato a braccia alzate sul traguardo della Treviso Marathon 1.2 domenica 1° marzo 2015. Domenica 5 marzo 2017 lo ritroveremo al via della maratona trevigiana. Per tentare l’assalto al crono di 2h10’. Stefano La RosaLA SCHEDA torna alla Treviso Marathon dopo il felice debutto sulla distanza, proprio due anni fa, a Treviso. “Questa gara è tra le mie più belle, la Treviso Marathon mi ha fatto capire che potevo tentare la strada della maratona, quest’anno torno, cercando un risultato che mi affermi nel movimento”, commenta il toscano.

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Trentunenne, nato a Grosseto, dal settembre 2016, dopo la partecipazione alla maratona delle Olimpiadi di Rio, dove la sua prestazione è stata fortemente influenzata dai problemi fisici dei quali soffriva da mesi, La Rosa è allenato da Giuseppe Giambrone al Tuscany Training Cup di San Rocco a Pilli (Siena). Dopo l’esordio alla Treviso Marathon in 2h12’05’’, il portacolori del Centro Sportivo dei Carabinieri, ha siglato il personale nell’ottobre 2015 ad Amsterdam (2h11’11’’). Nel suo palmarès, il bronzo a squadre con l’Italia agli Europei di cross del 2014, l’ottavo posto nei 10.000 agli Europei di Zurigo del 2014 e tre vittorie con la nazionale nella Coppa Europa dei 10.000 (2013, 2015, 2016). Tra i primati personali, da segnalare 1h02’15’’ nei 21,097 km (Roma-Ostia, 2012), 28’13’’62 nei 10.000 metri in pista (Palo Alto, Usa, 2012) e 28’29’’ nei 10 chilometri su strada (Rovereto, 2008). Ventinove le presenze in nazionale.



Torno alla Treviso Marathon con ricordi bellissimi, è stata la mia prima maratona, che ho vinto con un bel tempo - commenta l’azzurro - l’evento trevigiano mi ha fatto capire che posso essere un maratoneta e considerando che gli ultimi chilometri li ho corsi da solo, ho avuto la percezione di poter migliorare”. Grande amante della pista, l’incontro con la distanza regina della strada, è stato più che positivo, anche se è un amore un po' "litigarello". “La maratona è bella quando va tutto bene, è però una brutta bestia se ci sono problemi fisici durante la preparazione, ad esempio - continua l’atleta - in 42,195 km può succedere davvero di tutto, puoi stare bene fino al 30° km, poi avere una crisi e riprenderti o non riprenderti. Insomma, come dico sempre, alla maratona bisogna dare del Lei, è una Signora dalla quale bisogna guardarsi metro dopo metro, senza spavalderia”.


La brutta bestia, per La Rosa, è diventata la maratona a cinque cerchi, quella delle Olimpiadi di Rio, lo scorso agosto. “Purtroppo in Brasile sono arrivato con un pesante infortunio ad una gamba e alla schiena - aggiunge - sinceramente ho stretto i denti, perché erano le Olimpiadi, altrimenti non avrei partecipato. Dal 16° km in avanti è stata un’agonia, e basta. Il rammarico è stato, appunto, quello di non essere arrivato a Rio nella miglior condizione, ma ho dato tutto quello che potevo in quella situazione”.

Problemi che il carabiniere si è portato avanti ancora per un bel po’, prima di indossare nuovamente la maglia azzurra alla fine dell’anno, agli Europei di Cross di Chia, in Sardegna dove ha ottenuto il ventiduesimo posto. A fine gennaio, per lui, un quarto posto nella mezza maratona spagnola di Santa Pola, con il tempo di 1h03’46’’. A Conegliano correrà per migliorarsi. “Se quel giorno ci saranno le condizioni giuste, se ci sarà un passaggio alla mezza di 1h05’, proverò a correre sotto le 2h11’ - sottolinea La Rosa - fare un buon tempo qui a Treviso è uno dei miei obiettivi stagionali, insieme alla qualificazione ai mondiali di Londra di agosto”.

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23/02/2017